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***** AVVISO IMPORTANTE ******

al 27/09/2016 n visitatori 5100 grazie a tutti per la visione,cortesemente se potete lasciate un messaggio del vostro passaggio e su cosa ne pensate del sito grazie

Finalmente arrivano i pagamenti Pac 2016 per gli agricoltori

Agea ha calcolato il nuovo valore dei titoli Pac e finalmente sta per procedere con il saldo dei pagamenti 2016. Per verificare lo stato del proprio pagamento, occorre seguire questo percorso:

Entrate nel portale del Sistema Agricolo Nazionale (SIAN): www.sian.it.
Andate alla voce “Servizi”.
Cliccate su “Consultazione”.
Cliccate su “Consultazione pubblica Esito calcolo titoli 2015-2020”.
Inserite il vostro CUAA (codice unico anagrafe aziende agricole).
Inserite il codice fiscale (se siete ditta individuale) o la partita Iva (se siete una società).

A questo punto scoprirete il nuovo valore che Agea ha attribuito ai vostri titoli Pac dopo il complicato ricalcolo, che è stato necessario a causa della mancanza di fondi per alimentare la riserva nazionale, come è stato annunciato alcuni mesi fa, in modo retroattivo (vedi notizia).

Finalmente ora gli organismi pagatori potranno erogare il saldo dei pagamenti 2016 entro il 30 giugno 2017, almeno si spera!

Il valore medio dei titoli da riserva per il 2015 è pari a 228,76 euro e per il 2016 è pari a 228,84 euro.

Le risorse della riserva nazionale non sono state sufficienti per soddisfare tutte le domande, quindi sono state accolte le richieste per la fattispecie A “giovani agricoltori” e la fattispecie B “nuovi agricoltori”, mentre non sono stati attribuiti titoli per la fattispecie C e D. Per alimentare la riserva nazionale, Agea ha ridotto il valore dei titoli di tutti gli agricoltori che erano stati attribuiti nel 2015 nella misura dell’1,45%.

Infine, potete calcolare da voi anche il greening, il cui valore per il 2016 è pari in percentuale al 49,93% del valore totale dei titoli. Quindi ognuno può fare i propri calcoli, moltiplicando il valore dei propri titoli per 0,4993.

Ora non rimane che attendere i pagamenti e che qualcuno metta finalmente mano ai continui disservizi di Agea e Ministero delle politiche agricole.

**IMPORTANTE INCONTRO PER GLI OPERATORI DEL SISTEMA **

MARTEDI 09/05/2017 HOTEL LAMEZIA

CONFCOLTIVATORI

 

CONFEDERAZIONE DEI COLTIVATORI  ADERENTE Confeuro (Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo )

SedeNazionale:Via Tripoli,54 -88100 CATANZARO Tel.0961/532118 Fax 0961/038012 e-mail confcoltivatori .presidenza @gmail.com

 

Vi ricordo che martedì  giorno 09/05/2017

presso l’Hotel Lamezia Terme ( di fronte la stazione dei treni).Si terrà il corso di aggiornamento per la compilazione della nuova domanda grafica

Programma

Ore 9:00 Saluti ed Informazione

Ore 9:30 Controllo Fascicolo Aziendale

Dalle ore 13:00 alle 14:00 Pausa pranzo (Buffet offerto dalla ConfColtivatori)

Ore 14:00 Riapertura lavori- Esempi di inserimento Domanda Grafica

Ore 16:00 Inserimento misure a superficie

Ora 17:00 Chiusura

Vista l’importanza degli argomenti si consiglia di NON mancare e di Venire in orario.

Distinti saluti

Il Presidente

 

CORSO DI FORMAZIONE SEDI CONFCOLTIVATORICATANZARO

Titolo

GHL 1° CORSO DI FORM. OPERAT. SEDI CONFCOLTIVATORI

Lamezia Terme difronte Stazione

SALA CONGRESSO
INIZIO
I RELATORI

Discorso del Presidente ( Per.agr Amelio Giorgio) a tutte le sedi presenti della Confcoltivatori 

 

 

intervento dei soci fondatori e relatori della 1°parte dell'incontro 

  • intervento del socio Brilli di Regio Calabria
  • l'intervendo del socio Battista Benincasa
  • l'attenzione dei soci sedi e collaboratori
  • l'intervento del socio di cosenza ........

Fine prima parte inizio Break prima della spiegazione della presentazione delle Domande Grafiche

  • Break prima della spiegazione della presentazione delle dom
  • Break prima della spiegazione della presentazione delle dom
  • Break prima della spiegazione della presentazione delle dom
  • Break prima della spiegazione della presentazione delle dom

spiegazione tramite "slide" di tutto cio che si deve sapere della domanda grafica

PER RICHIEDERE LA SLIDE DELLA PRESENTAZIONE COMPILARE IL MODULO E INVIARLO

Truffa fondi agricoltura: condannati un imprenditore e dirigenti della Regione

aggiornamento al 23/12/2016

Il caso è quello della Agrigest, azienda cosentina che avrebbe beneficiato di una grossa tranche di contributi

Dovranno risarcire 1 milione 293mila euro  per una truffa ai fondi per l’Agricoltura un imprenditore, un funzionario della regione e due dirigenti condannati dalla Corte dei conti regionali. Il caso è quello della Agrigest, azienda cosentina che avrebbe beneficiato di una grossa tranche di contributi non dovuti. Nel mirino dei giudici contabili sono finiti Bruno Stella, funzionario istruttore e di fatto liquidatore dei contributi, Francesco Nicola Cumino e Rosario Calvano, dirigente di settore e dirigente generale dell’assessorato regionale all’Agricola quando sono accaduti i fatti.

A giudizio dell’accusa, a Gargano è stato concesso un finanziamento complessivo di 2 milioni 218 mila euro, di cui 1 milione 293 mila effettivamente erogato tramite il funzionario istruttore Stella, “senza l’adozione degli atti fondamentali da parte dei competenti uffici regionali tra cui il decreto concessivo, la delibera della giunta regionale di approvazione del finanziamento, l’atto di collaudo finale”.

Secondo la Corte dei Conti, Stella avrebbe “inserito indebitamente negli elenchi di liquidazione da inoltrare all’Agea il nominativo di Gargano, la cui domanda di finanziamento era stata per ben due volte respinta dall’Ispettorato di Cosenza (competente sulle pratiche), avendo lo stesso Gargano ottenuto, in anni precedenti, un finanziamento per specifiche finalità incompatibili con quelle perseguite con il nuovo finanziamento”. Da parte loro, il dirigente generale Calvano e quello di settore Cumino avrebbero “firmato la comunicazione senza un minimo controllo volto a riscontrare la sussistenza di presupposti legittimanti, comportamento tanto più grave per Calvano ove se ne consideri la sistematicità, comprovata dal suo coinvolgimento, per la stessa condotta omissiva, in una vicenda simile già discussa di fronte alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti”.

DOMANI 25/11/2016 VENITE A DIFENDERE I VOSTRI DIRITTI


COMUNICAZIONE URGENTE CONFCOLTIVATORI
Gent.mi associati, mi preme ricordarvi che venerdì 25 novembre alle ore 11:00, presso la cittadella regionale, ci sarà un incontro con l'On. Mauro D'Acri, per discutere di problemi relativi ai mancati pagamenti dei premi, spettanti alle aziende agricole. Purtroppo, Arcea sta accumulando ritardi, oramai, insopportabili per gli agricoltori, basti pensare che l'indennità compensativa del 2015, sarà pagata a marzo 2017, inoltre, non si parla ancora dei pagamenti relativi alle domande di biologico e compensativa 2016. Purtroppo, siamo l'unica organizzazione agricola ad interessarci di queste problematiche, a coldiretti confagricoltura ecc. poco interessa che le aziende agricole calabresi versano in grosse difficoltà economiche. Alla luce delle tante difficoltà che assillano noi agricoltori, vi invito a partecipare massivamente alla riunione ed al sit-in predisposto per l'occasione.


COMUNICAZIONE URGENTE CONFCOLTIVATORI


Gent.mi associati, mi preme ricordarvi che venerdì 25 novembre alle ore 11:00, presso la cittadella regionale, ci sarà un incontro con l'On. Mauro D'Acri, per discutere di problemi relativi ai mancati pagamenti dei premi, spettanti alle aziende agricole. Purtroppo, Arcea sta accumulando ritardi, oramai, insopportabili per gli agricoltori, basti pensare che l'indennità compensativa del 2015, sarà pagata a marzo 2017, inoltre, non si parla ancora dei pagamenti relativi alle domande di biologico e compensativa 2016. Purtroppo, siamo l'unica organizzazione agricola ad interessarci di queste problematiche, a coldiretti confagricoltura ecc. poco interessa che le aziende agricole calabresi versano in grosse difficoltà economiche. Alla luce delle tante difficoltà che assillano noi agricoltori, vi invito a partecipare massivamente alla riunione ed al sit-in predisposto per l'occasione. Buona domenica, Giorgio Amelio.
sto


di redazione - 30 settembre 2016

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[confcoltivatori]

La replica prolissa dell’On. D’Acri, all’On. Orsomarso non fa altro che confermare ciò che avevamo riferito, allo stesso Consigliere di minoranza. Visto che quanto scritto e dichiarato dal portavoce nazionale di Azione Nazionale, reo solo di aver voluto aiutare il comparto agricolo su un mancato pagamento da parte di Arcea, gli è stato riferito da ConfColtivatori, ci assumiamo pienamente le nostre responsabilità e smentiamo categoricamente il delegato all’Agricoltura, rispedendo al mittente tutte le accuse.

Chi ha preso parte alla riunione del 27 settembre u.s. non è vero che non ha ben compreso e ha male informato altri, su quanto ha riferito il Direttore Arcea. Probabilmente è lo stesso On. D’Acri, a non aver capito bene, poiché è stato presente alla riunione solo pochi minuti, assentatosi immediatamente dopo l’inizio, per partecipare ad una riunione di giunta. Intanto partiamo dal dato tangibile che è il seguente: diecimila aziende, ad oggi, cioè al 30 settembre 2016, non hanno ancora ricevuto un pagamento che doveva essere erogato, normalmente entro novembre/dicembre scorso. Sventolando dati milionari l’On. D’Acri, poi, con ostentata disinvoltura, quasi a sottovalutare la notizia, afferma che il contributo dell’indennità compensativa 2015, per un passaggio tecnico, sarà erogato ai beneficiari il prossimo mese di marzo 2017, cioè a distanza di due lunghissimi anni. Alla fine il c.d. “passaggio tecnico” di cui fa riferimento, tradotto dal politichese al pratico, significa proprio ciò che ha scritto l’On. Orsomarso: non sono state impegnate le somme, pertanto gli agricoltori percepiranno, prima le competenze relative all’indennità compensativa 2016 e poi, nel 2017, con tutta calma e se tutto va bene, percepiranno ciò che gli spettava due anni fa.

Quindi ad essere sulla luna, a parer nostro, non è il Consigliere di opposizione, ma proprio il delegato all’Agricoltura. Non è nostra intenzione poi entrare nel merito dei dati snocciolati dall’On. D’Acri sui fondi spesi in questi due anni di Governo Regionale, però vogliamo ricordare allo stesso che i ritardi avuti sui pagamenti della Pac e delle misure agro-ambientali non si erano mai avuti ne visti negli anni passati.

Approfittiamo della presente nota per ricordare e ribadire all’Istituzione regionale che non risultano ancora pagate a circa mille beneficiari le spettanze relative alla misura 2.1.4 (biologico) nel 2015. Queste aziende, accusano il fatto che, nonostante siano state sottoposte a controllo oggettivo e di condizionalità, le relative domande non sono state ancora messe in pagamento. Infine, la notizia che ci interessa e che interessa l’On. Orsomarso non è quella se le risorse del 2015 sono o non sono andate perse, ma grazie a ConfColtivatori ed al Portavoce di Azione Nazionale, facciamo apprendere alle ignare aziende che aspettavano da dicembre scorso un congruo pagamento, che percepiranno le somme, se tutto andrà bene, nella primavera del 2017. Poi, stendiamo un velo pietoso sul fatto che il f.f. dell’Assessore all’Agricoltura comunica che sono “semplicemente slittati” di due anni i pagamenti di ben 12 milioni di euro a diecimila aziende. Il “discorso tecnico” dell’On. D’Acri è quello di aver confermato la vera notizia; di questo, sicuramente, ne prenderanno atto gli agricoltori che probabilmente nei prossimi giorni manifesteranno il loro disappunto e rammarico sotto la sede del Dipartimento Agricoltura.

Il Responsabile Nazionale

Giorgio Amelio

Il Responsabile Regionale

Giovambattista Benincasa

 

“La protesta di Confcoltivatori contro la Giunta regionale per la mancata erogazione di ben 80 mln di euro di fondi destinati ai titoli Pac (Programma agricolo comune) e Psr (Programma sviluppo rurale) peraltro argomento richiamato in aula da FI, è l’ennesima testimonianza dei gravissimi danni che il governo regionale sta infliggendo alla Calabria”.

Lo dichiara in una nota il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Alessandro Nicolò.

“Mentre in ogni altra regione la statistica offre una lettura confortante sul ritorno all’attività agricola delle giovani generazioni, il presidente Oliverio e la sua maggioranza riversano le loro diatribe interne sul buon funzionamento dell’amministrazione negando a migliaia di imprenditori agricoli la liquidazione dei contributi gestiti dall’Agea. Eppure – prosegue Nicolò – i titoli Pac, per esempio, sono facilmente quantificabili con una formula matematica che consente la perfetta corrispondenza tra il valore del titolo stesso e l’attività agricola, un meccanismo ben conosciuto dalle associazioni di categoria e dal dipartimento Agricoltura della Regione, senza che tutto ciò abbia finora prodotto alcun risultato utile per gli operatori agricoli. Sommando, come fa Confcoltivatori, gli importi totali destinati all’agricoltura, si arriva alla bella cifra di 80 mln di euro, come dire, che il sistema agricolo lombardo o quello emiliano, fatte le debite proporzioni, incasserebbero -800 mln di euro di spettanze!!. Dinanzi a queste cifre e a tale denuncia, ogni politico dovrebbe alzare l’attenzione ed attivarsi immediatamente per rimuovere le cause per liberare così ingenti risorse ed eliminare, ove fossero riscontrati, i contorcimenti amministrativi che impediscono il flusso normale delle erogazioni. Dopo la sanità, il presidente Oliverio ed i suoi boys, toppano sull’agricoltura, deprimono finanziariamente le aziende agricole in buona parte costituite da nuclei famigliari, mentre lambiccano, senza neppure troppo pudore, sulla prossima infornata di incarichi di sottogoverno da distribuire ai cantori del potente di turno. Dopo un anno di legislatura – afferma ancora Alessandro Nicolò – i calabresi sono più che mai disillusi e stanchi del solito verbo oliveriano, seppure un anno fa avevano affidato il loro futuro con grandissimo consenso al Pd ed al centrosinistra. Ultimo, ma non ultimo per importanza, il presidente Oliverio dovrebbe seriamente riflettere sul suo ostinato perseverare nel mantenere nelle sue mani deleghe assessorili di particolare importanza, come l’Agricoltura, un settore che invece merita un assessore dedicato a tempo pieno ed un gruppo di lavoro ampio e sperimentato, aperto al contributo degli operatori agricoli e delle associazioni di categoria, con l’obiettivo di portare fuori dalle secche un sistema imprenditoriale che non solo in Calabria, ma nel resto d’Italia e d’Europa, sta facendo segnare il fortissimo interesse delle giovani generazioni che ritornano, dopo anni di abbandono, agli allevamenti ed a coltivare i campi”.

o

LA LOTTA CONTINUA ......

"La Regione fa i proclami, ma i problemi restano ed a rimetterci sono sempre gli agricoltori. ConfColtivatori esprime il proprio disappunto per la difficile situazione che tormenta le aziende agricole calabresi. Dietro le passerelle e le belle parole, purtroppo c'è la cruda realtà. Con ciò si vuole significare che le conferenze e le manifestazioni organizzate dalla Regione Calabria, spesso nelle sedi del P.D., per presentare il nuovo PSR, sono solo un modo per camuffare una triste realtà. E' pressoché inutile nei convegni dire e tentare di far capire, che il mondo agricolo vive nel mondo dell'eldorado, il comparto agricolo, purtroppo, soffre una crisi economica senza precedenti, anche e soprattutto per colpa della politica. Le Istituzioni ed i loro rappresentanti sovente rimangono sordi di fronte alle problematiche che attanagliano i vari comparti. Non è più tollerabile infatti che qualche centinaio di aziende, ancora lamentano il mancato pagamento dei titoli pac 2015 e dei benefici relativi alle misure PSR agro-ambientali e zone svantaggiate, sempre relative all'anno 2015. Per la misura 2.1.4 (biologico) molte ditte accusano il fatto che, nonostante siano risultate positive al controllo oggettivo e alla condizionalità, le relative domande non risultano ancora in pagamento. Inoltre è inconcepibile che l'annualità 2015, relativa alla misura 2.1.1 (compensativa) non risulta pagata ad oltre 10.000 (diecimila) aziende agricole. Per alcuni pagamenti poi si è creata una situazione paradossale e quasi tragica. Il paradosso purtroppo consiste nel fatto che, mentre quasi tutti i beneficiari hanno ricevuto i pagamenti (pac e biologico) relativi all'annualità 2015, poche centinaia di sfortunati, invece, non vedono il becco di un centesimo da due lunghissimi anni. Questa circostanza, ha di fatto, generato incertezza e confusione in tutto il settore. Infatti gli sciagurati agricoltori che sono rimasti all'asciutto, chiedono lumi ai centri di assistenza agricola, sparsi in tutta la Calabria, e, spesso gli ignari operatori dei c.a.a. vengono aggrediti e vituperati dagli imprenditori disperati. Inoltre non si riesce ad avere notizie certe dagli uffici Arcea, alcuni dirigenti, eternamente indaffarati, a volte non ricevono gli operatori e quelle poche volte che questi vengono accolti, ricevono notizie evasive, vaghe ed insoddisfacenti. Un'ulteriore rimostranza è d'obbligo sia nei confronti del Presidente Oliverio che del Consigliere delegato D'Acri, poichè lo scorso 8 agosto è stata protocollata una lettera con la quale si denunciava il problema del cinipide galligeno, un parassita che ha infettato tutti i castaneti calabresi. Nella suddetta comunicazione, si invitavano, le citate Istituzioni ad attivarsi al fine di mettere in campo, con urgenza, tutti i possibili provvedimenti, per far fronte al mancato reddito dei castanicoltori e contestualmente procedere, massicciamente nelle aree attaccate dal cinipide, al rilascio urgente dell'insetto antagonista(Dryocosmus kuriphilus), al fine di risanare e risolvere i problemi ambientali e territoriali delle aree infestate. Nonostante è stato sollevato ed evidenziato questo gravissimo problema, non è pervenuta risposta alcuna da parte degli Organi regionali. ConfColtivatori ha chiesto pertanto un incontro urgente ed immediato ai Rappresentanti Istituzionali per fare il punto della situazione e per assumere notizie certe in merito ai problemi denunciati, Comunicando che, se non si dovessero ricevere notizie a breve, nella prossima settimana, si organizzerà un sit-in di protesta, presso la Cittadella regionale". Lo afferma una nota di Confcoltivatori.                                                                                      

Il Responsabile Nazionale

Amelio Giorgio

Il Responsabile Regionale

Giovanbattista Benincasa

 

MEETING DI AGGIORNAMENTO per tutte le nostre sedi sul territorio ,riguardante Problematiche ed aggiornamenti PAC 2016

Hotel Paradiso
sala riunione Andrea Cefaly
Relatore e Partecipanti

AMELIO GIORGIO

INTERVENTO DEL DOTT.BATTISTA BENINCASA
Tutto cio' che si deve sapere sulle domande 2016

relatore il Responsabile tecnico pac .Fabio ferraro

PER CHI VOLESSE LA REGISTRAZIONE DEL INCONTRO PUO LASCIARE LA SUA RICHIESTA SCRITTA CON I NUMERI DI TELEFONO SARETE RICONTATTATI .

SBLOCCO PAGAMENTI DOMANDA UNICA, FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA

Grazie al nostro pressing, E' stato firmato ieri, dall'organismo pagatore nazionale in agricoltura (Agea), il decreto che fa ripartire i pagamenti comunitari della domanda unica 2015. L'ufficialità è stata comunicata nel primo pomeriggio di ieri agli assessorati dell'Agricoltura di tutte le Regioni. I pagamenti dovrebbero quindi ripartire già nel corso di questa settimana, almeno così, ci è stato riferito dal Direttore Arcea, dott. Nicolai. l'Ente regionale dovrebbe quindi pagare un saldo pari al 97% dei titoli calcolati in via provvisoria; il pagamento interessera' tutte quelle aziende che non avevano ricevuto nei mesi scorsi l'anticipo. Finalmente una boccata di ossigeno per migliaia di aziende agricole calabresi.

Questo elemento non è stato ancora configurato.

Confcoltivatori: Oliverio intervenga presso AGEA e MIPAAF per il pagamento degli agricoltori

Si è tenuto ieri mattina, come già annunciato, presso il Dipartimento Agricoltura, l’incontro tra una delegazione di ConfColtivatori, il Direttore Arcea ed il Consigliere delegato all’Agricoltura. Purtroppo non possiamo dire di essere soddisfatti delle notizie apprese dal suddetto incontro, nessuna buona nuova; niente di più di quanto avevamo già annunciato nel precedente comunicato stampa. Il primo anno di applicazione della nuova riforma della Pac 2014/2020  è iniziata sotto i peggiori auspici, le aziende agricole, che non hanno ancora ricevuto l’aiuto, devono, purtroppo, tirare ancora la cinghia, aspettare il nuovo anno e soffrire per qualche altro mese ancora. Non possiamo nascondere la nostra delusione e, soprattutto, la nostra preoccupazione davanti all’annuncio dato ieri dal Dott. Nicolai e dall’On. D’Acri, secondo i quali la Regione Calabria non sarà in grado  di erogare nei prossimi giorni e per come annunciato, alle aziende le cui domande presentavano anomalie, l’aiuto comunitario. Non vi sarà alcun pagamento della domanda unica, così come non ci sarà alcun pagamento per le misure P.S.R. dell’asse II. Giusto per intenderci le aziende non percepiranno, per la fine dell’anno, l’indennità biologica e compensativa, così come non percepiranno alcun pagamento i beneficiari delle misure 221, 223, 226 e 227 che hanno rendicontato e chiuso i lavori nei mesi scorsi. La situazione a questo punto è più che drammatica, siamo di fronte ad  una vera e propria emergenza, che sta soffocando il comparto agricolo, molte aziende purtroppo non sopporteranno questo ulteriore ritardo e capitoleranno nelle mani degli usurai (anche bancari). Ieri nel corso dell’incontro, il Direttore Arcea, ci ha fatto prendere atto che per colpa delle caotiche disposizioni di Agea e del Mipaaf, non è ancora possibile procedere alle erogazioni ed al pagamento di quasi 60 milioni di euro, peraltro già disponibili  nelle casse della Regione. Alla luce di quanto appreso, pertanto, con onestà intellettuale, dobbiamo riconoscere che questi ritardi non sono addebitabili ad Arcea o al Dipartimento Agricoltura, e, con altrettanta onestà riconosciamo che queste inefficienze e queste colpevoli lentezze, sono state causate da Agea e dal Ministro delle Politiche Agricole.  Ricordiamo però, all’opinione pubblica, che comunque trattasi di quel Governo e di quel Ministro che è dello stesso colore e della stessa parte politica della maggioranza che guida attualmente la Regione. Rivolgiamo a questo punto al Presidente Oliverio, la preghiera di attivarsi presso Agea, e, presso il Ministro Martina  per chiedere l’immediato sblocco di questa fase di stallo, risolvendo in questo modo una situazione di forte criticità non più sostenibile per le imprese coinvolte.  A costo di essere ripetitivi, vogliamo ribadire, che, il mancato pagamento per fine anno determinerà una ulteriore sofferenza economica rilevante per le imprese, peraltro in una fase di crisi del settore. Confidiamo, quindi, nell’aiuto delle Istituzioni regionali tutte, affinché si attivino nelle sedi opportune per far si che entro quest’ultimi giorni di dicembre, tutte le aziende ammesse e ammissibili alla ricezione dei contributi possano beneficiare delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per il comparto agricolo.

Il Responsabile Nazionale Giorgio Amelio                                                                                                    

Il Responsabile  Regionale Calabria Giovambattista Benincasa

Martedì protesta di Confcoltivatori Per chiedere il pagamento dei contributi P.a.c. e P.s.r. alle aziende agricole

Se la matematica non è un opinione, e, se i dati comunicati dal Direttore Arcea non sono farlocchi, significa che oltre 40.000 (quarantamila), aziende agricole calabresi, non hanno visto il becco di un quattrino, siamo a fine anno e per 40.000 disperati, non è arrivato alcun pagamento relativo alla domanda unica 2015. Se poi, qualcuno vuole per forza inculcare all’opinione pubblica, che il comparto agricolo vive momenti tranquilli e normali, noi di ConfColtivatori, abbiamo l’obbligo e il dovere morale di smentire categoricamente questi signori, che, oggi guidano l’ente pagatore ed il dipartimento agricoltura in Calabria; sono mesi oramai che sentiamo quel vecchio quanto ridicolo ritornello, sono mesi che cantano quella vecchia e stupida canzone del “tutto va ben madama la marchesa”. È inaccettabile che la Regione Calabria, si renda responsabile del mancato pagamento dei premi comunitari ai nostri imprenditori agricoli, già martoriati dalla crisi, si tratta di decine di milioni di euro bloccati dalla burocrazia regionale, nell’indifferenza di un Amministrazione che fa finta di non riconoscere i profili di una vera e propria emergenza, che sta soffocando il comparto agricolo. Finora è stato dato solo un misero anticipo sui titoli provvisori, gli stessi titoli, sono stati ridotti in alcuni casi anche del 60% rispetto al passato, quindi è stata riconosciuta una miseria a 60.000 domande, su un totale di 116.000. Siamo arrivati a fine anno e Agea, ancora, non ha completato la procedura per il calcolo dei titoli provvisori, non ha completato l’iter per coloro che dovrebbero godere del guadagno insperato ed infine non si conosce il risultato del calcolo dei titoli della riserva nazionale. E non è tutto, infatti, Arcea si è accorta solo ora che doveva fare i controlli in campo ed ha iniziato appena da qualche giorno, l’esecuzione di tali procedure. Non parliamo, poi, delle assurde anomalie sui pascoli, o, sulle aziende che dovrebbero usufruire del pascolamento tradizionale e disciplinati dal decreto del Presidente della Regione, del 6 luglio scorso. Ma le sorprese (negative) in quel di Arcea non finiscono qui, infatti, pare che oltre a non erogare i contributi relativi alla Pac, non percepiranno i benefici nemmeno le aziende che hanno chiesto la liquidazione per alcune misure P.S.R. Motivo? Dicono di aver speso più di quanto previsto!!! Significa che hanno distratto i fondi da un determinato capitolo, per pagare altro? Ci auguriamo che tutto ciò non corrisponda al vero, perché, molte aziende si troverebbero in una situazione a dir poco paradossale, dopo aver speso ingenti risorse per chiudere e completare i lavori, dopo aver rendicontato fino all’ultimo centesimo, dopo aver avuto controlli, collaudi e quant’altro necessario a provare che gli investimenti sono stati effettuati, si ritroverebbero, alla fine, con un pugno di mosche. A questo punto è il caso di dire, che, è inutile che il Presidente Oliverio formuli dichiarazioni d’intenti ed elabori politiche di rilancio del comparto agricolo calabrese, se poi non è in grado d’intervenire presso gli stessi uffici regionali e garantire il pagamento dei contributi Pac e Psr agli imprenditori. Intanto, in merito ai problemi appena citati, ConfColtivatori ha chiesto ed ottenuto, grazie anche all’ottima opera di mediazione della Questura di Catanzaro, per martedì 22 dicembre alle ore 10:00, un incontro con il Direttore Arcea ed il Consigliere delegato all’Agricoltura, per discutere delle problematiche citate e per chiedere ai suddetti responsabili regionali, di mettere in campo un immediato e risolutivo intervento, atto a risolvere i problemi che stanno conducendo al fallimento migliaia di aziende agricole. Mentre si terrà l’incontro, fuori dalla cittadella regionale, ci sarà un sit-in di 30/40 aziende agricole che aspetteranno l’esito della riunione; se da questa, malauguratamente, non dovessero arrivare notizie positive, non solo il sit-in proseguirà ad oltranza, ma saranno allertate altre aziende che invaderanno la cittadella regionale con trattori e mezzi agricoli di ogni sorta.

Martedì 22 LA protesta di Confcoltivatori per ottenere dalla Regione Calabria il pagamento dei contributi P.a.c. e P.s.r. alle aziende agricole

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***SCADENZE A BREVE ***

Campagna 2014-2015 per il settore Vitivinicolo italiano Vino, erogati oltre 336 milioni

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AGGIORNAMENTI DAL SENATO

Legge di stabilità: le novità per l'agricoltura dopo l'approvazione in Senato
Martina: confermato intervento straordinario per aziende agricole. 800 milioni di euro per gli investimenti
      QUESTO NON PRELUDE AQUISIZIONI DI VOTI .... RICORDIAMOCI CHE HA METTERE IN GINOCCHIO L'AGRICOLTURA INSERENDO LE TASSE CHE STANNO TOGLIENDO ....E' STATO IL GOVERNODI  MONTI, LETTA ,RENZI, SALITI AL GOVERNO CON L'INGANNO, SENZA ESSERE ELETTI PUBBLICAMENTE DAL "POPOLO SOVRANO"....       CIOE' IN QUESTO CASO ( GLI AGRICOLTORI) 

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata approvata oggi in Senato la Legge di Stabilità 2016, con importanti novità per il settore primario. Sono state confermate tutte le più importanti misure per il comparto agricolo per un totale di oltre 800 milioni di euro.  

"Ringrazio i senatori - ha affermato il Ministro Maurizio Martina - per l'attenzione riservata al settore agricolo e della pesca, irrobustendo gli interventi che rendono questa legge di stabilità davvero a trazione agricola. Abbiamo affrontato concretamente il tema della tutela del reddito delle imprese, mettendo in campo risorse straordinarie che superano gli 800 milioni di euro. Un'operazione che non veniva realizzata da anni di taglio di tasse sui fattori produttivi, con la cancellazione dell'Irap e dell'Imu sui terreni delle aziende agricole. Risorse che potranno essere utilizzate per gli investimenti, l'innovazione e la crescita di un comparto che è e sarà sempre più protagonista del rilancio economico e occupazionale del Paese".

LE NOVITÀ DAL SENATO

CASSA INTEGRAZIONE PER LA PESCA
Per la tutela del reddito dei pescatori e degli operatori ittici viene rifinanziata la cassa integrazione della pesca per 18 milioni di euro per il 2016.

RIFINANZIAMENTO DEL SETTORE BIETICOLO-SACCARIFERO
Vengono stanziati 5 milioni di euro in due anni per il finanziamento del settore bieticolo-saccarifero, tenuto conto dell'attuale scenario di mercato del settore e in vista della fine del regime delle quote a livello europeo.

CONFERMATO REGIME IVA AGEVOLATO PER I PICCOLI PRODUTTORI 
Si conferma il regime speciale già vigente dell'IVA per il settore agricolo, per i soggetti passivi con un volume d'affari non superiore a 7.000 euro, recuperando per il settore oltre 18 milioni di euro.

LE PRINCIPALI MISURE CONFERMATE

- VIA IRAP E IMU SUI TERRENI PER LE IMPRESE AGRICOLE 
Tutelare il reddito degli agricoltori e favorire il rilancio immediato degli investimenti: sono questi gli obiettivi del taglio delle tasse sui fattori produttivi con la cancellazione di Irap e Imu sui terreni. 600 milioni di euro che potranno essere così utilizzati dalle aziende per aumentare la competitività, creare occupazione e affrontare con più forza la sfida dei mercati anche internazionali. 

QUANTO RISPARMIANO LE AZIENDE - CASI CONCRETI 
Grazie agli interventi stabiliti, le imprese agricole avranno forti risparmi fiscali. Ad esempio un'azienda di produzione di latte in Lombardia, con un fatturato da 400 mila euro, beneficerà di 3.100 euro di taglio Irap, 1.800 euro di taglio Imu, oltre a 5.600 euro di aumento compensazione IVA, per un totale di 10.500 euro di tasse in meno. Risparmio da 8.800 euro, invece, per un'impresa vitivinicola da 12 ettari in Abruzzo, grazie all'eliminazione dell'Irap che costava 4.660 euro e dell'Imu che pesava per 4.220 euro. Anche al Sud l'intervento è molto consistente: per un'azienda agrumicola siciliana di 14 ettari, infatti, ci saranno oltre 12.200 euro di tasse in meno (5.386 euro di Irap e 6.858 euro di Imu).

 - PIÙ TUTELA DEL REDDITO: 140 MILIONI PER ASSICURAZIONI CONTRO CALAMITÀ  
Per garantire la tutela del reddito degli agricoltori danneggiati da fenomeni di eccezionale avversità atmosferica, viene finanziato con 140 milioni di euro in due anni il programma di agevolazioni assicurative in agricoltura contro le calamità naturali.  

- PIÙ INNOVAZIONE E SICUREZZA: 45 MILIONI PER RINNOVO MACCHINE AGRICOLE  
45 milioni di euro vengono stanziati per il rinnovo delle macchine agricole, puntando su tecnologie innovative, sicure e sostenibili. Il fondo, creato presso l'Inail, è destinato a finanziare gli investimenti per l'acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali. La misura ha l'obiettivo di favorire l'innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l'abbattimento delle emissioni inquinanti e l'aumento dell'efficienza delle prestazioni.  

- MENO TASSE PER GLI ALLEVATORI: 32 MILIONI PER AUMENTO COMPENSAZIONE IVA Confermato l'intervento inserito nel Piano latte del Ministro Martina con l'aumento della compensazione Iva da 8,8% a 10% per i produttori di latte fresco. Il risparmio fiscale conseguente per le aziende del settore vale circa 0,5 centesimi di euro per litro venduto. 

- RAZIONALIZZAZIONE ENTI: ACCORPAMENTO ISA E SGFA IN ISMEA  
Dopo l'accorpamento di Cra e Inea nel nuovo CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), prosegue l'azione di razionalizzazione degli enti collegati al Mipaaf. Per aumentare l'efficienza dell'amministrazione e favorire l'accesso al credito delle imprese agricole, la Legge di Stabilità prevede che l'Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per l'Agroalimentare (SGFA) vengano incorporati nell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).

Comparto agricolo nelle spire mortali dell’usura bancaria, la denuncia di ConfColtivatori -

La Calabria si conferma sempre più povera in un Sud sempre più distante dal Nord. A renderlo noto è Il Rapporto Svimez che classifica la Calabria come la regione più povera d’Italia, con un Pil pro capite di 15.807 euro. I settori più in crisi sono quelli dell’edilizia e dell’agricoltura. La nostra attenzione ovviamente si focalizza sul comparto agricolo, che purtroppo è tornato ai tristi livelli di vent’anni fa. Gli imprenditori e le varie aziende agricole infatti si dimenano tra mille problemi e mille emergenze e come se non bastasse, vessati anche dai burocrati e dall’usura legalizzata delle banche; così facendo, si rischia di portare al fallimento migliaia di piccole e medie aziende agricole. Con la nuova riforma pac 2015/2020, l’Unione Europea ha fatto si che le nostre aziende perderanno per i prossimi anni ingenti risorse, da un primo e sommario resoconto gli imprenditori del comparto, si ritroveranno nella maggior parte dei casi con perdite pari al 40% rispetto al passato. Intanto la zootecnia è in difficoltà, la carne bovina si (s)vende, alla grande distribuzione, a 2 euro/Kg, il latte viene (s)venduto a 35 cent/L, l’ortofrutta è in grave crisi, mentre l’Europa vuole che i nostri formaggi ed i nostri vini si producano con prodotti in polvere. Insomma i burocrati europei vogliono impoverirci, per consegnare il pieno controllo della catena alimentare, nelle mani delle più ricche e potenti industrie alimentari. A comportarsi ancor peggio dei burocrati, ed ad aggravare ancor di più la situazione poi, sono le banche calabresi, le quali, oltre a non concedere credito, stanno conducendo al fallimento ed alla disperazione una miriade di piccole e medie aziende. I signori delle banche non solo hanno ben pensato di tagliare qualche milione di euro di finanziamento alle imprese per acquistare BTP, ma con poco senso di responsabilità, in questo periodo di profonda crisi, stanno adottando la politica dell’inasprimento e del recupero forzato delle passività. Infatti i poveri agricoltori, allevatori, ulivicoltori ecc. si vedono revocare la linea di credito dalla sera alla mattina, perchè l’impiegato o il direttore di turno, dalla comoda poltrona e dal calduccio del proprio ufficio, si accorge che qualche disperato non ha pagato qualche rata, oppure non è riuscito a rientrare da uno sconfinamento. Il tutto avviene, dopo che, magari, l’agricoltore ha pagato per anni interessi su interessi, dopo che per anni ha versato a quella stessa banca ed a titolo di interessi, più di un terzo dei suoi proventi. Nonostante gli istituti di credito stanno soccombendo sotto la scure giudiziaria, nonostante si riscontra puntualmente che hanno praticato anatocismo ed usura, continuano ancora imperterriti e con la stessa arroganza e protervia ad approfittarsi dei poveri e malcapitati imprenditori calabresi. Con un sistema bancario del genere, è naturale che la Calabria non cresce, è normale che il comparto agricolo arretra e non cresce! Per evitare che ancora ciò accada, per evitare che i terreni degli agricoltori vengano venduti alle aste giudiziarie, da parte di strozzini senza scrupoli, per scongiurare che rimangano senza azienda e senza lavoro centinaia di famiglie, per far uscire l’agricoltura dalla crisi, bisogna intervenire immediatamente, deve intervenire la politica. Chiediamo a gran voce alla classe politica regionale, tutta, di non nascondere la testa sotto la sabbia. Dei dati allarmanti pubblicati da Svimez, nessuno ha parlato, nessun cenno da parte di chi guida la Regione, men che meno da parte dell’opposizione. L’agricoltura in Calabria svolge un ruolo importantissimo per l’intera economia regionale, non può essere abbandonata a se stessa. La politica deve intervenire presso le sedi opportune, si interessi seriamente al problema, magari mettendo a disposizione un fondo di garanzia per aiutare le tante aziende agricole indebitate. Noi nel nostro piccolo, invece, metteremo a disposizione delle aziende vessate dagli usurai in giacca e cravatta, il nostro ufficio legale. A chi si è visto revocare un fido piuttosto che un mutuo dalla propria banca, a titolo completamente gratuito, provvederemo a diffidare e denunciare l’abuso presso le sedi giudiziarie competenti. Confidiamo, per il problema dell’indebitamento, nell’intervento immediato del Consigliere delegato all’agricoltura, persona particolarmente attenta al comparto; grazie a lui infatti siamo riusciti a risolvere il problema dei pascoli magri, che se non risolto, poteva provocare ulteriori danni alla già asfittica e precaria economia calabrese. Per questo esprimiamo tutta la nostra gratitudine all’On. Mauro D’acri, che si è impegnato affinchè tale vertenza si risolvesse positivamente, confidando nello stesso tempo nella sue capacità, per una giusta soluzione al problema appena sollevato.

Il Responsabile Nazionale
Giorgio Amelio
Il Responsabile Regionale
Giovambattista Benincasa

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**** COMUNICATO STAMPA *****

NEI PROSSIMI GIORNI INCONTRO A ROMA PRESSO A.G.E.A. PER IL PROBLEMA DEI PASCOLI MAGRI, LA CALABRIA DEVE INSERIRE UNMILIONEDUECENTOMILA PARTICELLE. INTANTO IL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA DI F.D.I.-A.N. ON. RAMPELLI PRESENTERA’ UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA VICENDA RELATIVA AL 2014.

  • 20 OTTOBRE 2015 TAVOLO TECNICO
  • GERMANETO
  • I prescelti al tavolo Tecnico
  • ore 10:45 si sale alla sala del consiglio
  • attesa dei .......
  • delusi del incontro si decide di OCCUPARE
  • DECISI AD OCCUPARE AD OLTRANZA

Comunicati stampa Giornali e verbale di Riunione

  • comunicato stampa f.1
  • comunicato stampa f 2
  • ECCO IL VERBALE DELL'INCONTRO

Intervista al Presidente Regionale e Nazionale fatta dalla nostra CatanzaroTV

Questo elemento non è stato ancora configurato.

Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 70 del 6 luglio u.s., anche la Calabria “avrebbe” (il condizionale è d’obbligo) riconosciuto le pratiche di pascolo, identificate come uso o consuetudine locale, ammettendo, quindi, anche i capi appartenenti a codici di allevamento non intestati al richiedente, per come previsto dal Decreto Ministeriale n. 1420 del 26 febbraio 2015, art. 2 comma 5. Con un artifizio ed un raggiro però per l’anno in corso, (2015) i Dirigenti del Dipartimento Agricoltura e dell’Arcea non hanno provveduto ad aggiornare il Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (Sipa), rimandando tale aggiornamento all’anno successivo(2016). Il Reg. 1307/2013 prevede che la “prima assegnazione” dei titoli avviene solo nel 2015. Una superficie inammissibile nel 2015 non consente l’assegnazione dei titoli. La successiva ammissibilità nel 2016 non serve a nulla. Quindi l’applicazione della normativa dal 2016, non solo rende impossibile la fissazione dei titoli su tali superfici ma annulla anche gli effetti del Decreto del Presidente della Giunta Regionale. Conseguenza di tale dimenticanza sarà la PERDITA DI OLTRE VENTI MILIONI DI EURO PER LE AZIENDE CALABRESI. L’unica soluzione per non far perdere queste ingenti risorse al comparto agricolo calabrese è aprire la procedura telematica del sistema. Non chiediamo una cosa impossibile o illecita, chiediamo solo alla classe dirigente calabrese un atto d’amore e di compassione per qualche centinaio di aziende che sono sull’orlo del fallimento. RIUSCIRA’ MARUZZU A RISOLVERE QUESTO PROBLEMA? LO SCOPRIREMO SOLO MARTEDI’ PROSSIMO!!!! PERTANTO VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

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***COMUNICAZIONE A TUTTI I COLTIVATORI *****

Martedì prossimo, presso la cittadella regionale, al Dipartimento Agricoltura il D.g. Salvino e L'On. D'Acri incontreranno una delegazione di agricoltori guidati da ConfColtivatori. In quella sede i responsabili dell'Assessorato, dovrebbero informare i presenti e la stampa, sugli sviluppi riguardante la vertenza dei pascoli magri. Amelio e Benincasa si augurano di ricevere risposte concrete ed esaudienti. Gli stessi dichiarano che " se le notizie malauguratamente non dovessero essere positive, non si escludono clamorose proteste". Intanto, tutti gli associati sono pregati di intervenire in massa.

Pac, al via la semplificazione per 550mila piccoli agricoltori Taglio degli adempimenti amministrativi, esonero dal greening e dalla condizionalità, grazie agli adempimenti adottati da Mipaaf e Agea

Chi ha diritto a un aiuto superiore a 1.250 euro può scegliere di optare per il sistema semplificato richiedendolo entro il 15 ottobre

Al via la semplificazione del regime dei "piccoli agricoltori" definito dalla nuova Politica agricola comune europea, grazie ai provvedimenti adottati dalministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Agea. La scelta coinvolge ben 550 mila agricoltori italiani che potranno così beneficiare di vantaggi evidenti: meno burocrazia e taglio degli adempimenti amministrativi, esonero dal greening e dalla condizionalità.

Dal 2016, poi, non sarà più necessario ripresentare la domanda se non cambia nulla in azienda. Gli aiuti spettanti a queste piccole imprese ammontano complessivamente a circa 290 milioni di euro, che potranno essere gestiti con maggiore semplicità anche dall'Amministrazione senza rinunciare ai doverosi controlli nella fase di erogazione, anzi rafforzando questa operatività.

Per facilitare l'adesione al nuovo sistema semplificato, tutti gli agricoltori che nel 2015 riceveranno un aiuto stimato inferiore a 1.250 euro, sono stati inseriti automaticamente nel "regime dei piccoli agricoltori" e continueranno così a ricevere lo stesso aiuto senza ulteriori adempimenti fino al 2020.
Anche chi ha diritto a un aiuto superiore a 1.250 euro, può scegliere di optare per il sistema semplificato richiedendolo entro il 15 ottobre ad Agea o agli organismi pagatori regionali, secondo le modalità operative disponibili sui siti degli enti.

"Abbiamo fatto una scelta forte - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina- in coerenza con il nostro programma di semplificazioni "Agricoltura 2.0", con la quale puntiamo ad un taglio netto delle 100 giornate che le imprese agricole spendono in burocrazia. Con questa operazione i piccoli agricoltori non dovranno perdere più tempo e risorse dietro a adempimenti amministrativi. Se non cambia nulla in azienda riceveranno gli aiuti fino al 2020 senza altre domande. Non ci fermiamo qui: abbiamo già chiesto al Commissario Ue Phil Hogan di rendere più semplici le regole della Pac in una revisione da fare in tempi brevi".

Le informazioni operative sono sul sito www.politicheagricole.it

Ciascun agricoltore può controllare la sua posizione direttamente accedendo al sito www.sian.it, andando alla voce Servizi, poi in consultazione e infine su Consultazione pubblica Esito calcolo titoli 2015-2020 o nella loro area riservata Sian, nel Registro dei soggetti aventi diritto.

Nel caso invece il "piccolo agricoltore" iscritto d'ufficio decida di rimanerenel sistema ordinario, potrà farne richiesta esplicitamente entro il 15 ottobre secondo le modalità operative predisposte dai singoli Organismi pagatori o con il supporto dei Centri di assistenza agricola.

PUBBLICATI I NUOVI VALORI PAC LEGGERE ATTENTAMENTE

Dopo numerosissimi  incontri e tante battaglie, ConfColtivatori ed Anpa Calabria anche se in netto ritardo, riescono a far determinare  la Regione Calabria sulla vicenda dei pascoli magri. Infatti  con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 70 del 6 luglio u.s., anche la Calabria riconosce le pratiche di pascolo, identificate come uso o consuetudine locale, ammettendo, quindi, anche i capi appartenenti a codici di allevamento non intestati al richiedente, per come previsto dal Decreto Ministeriale n. 1420 del 26 febbraio 2015, art. 2 comma 5. C’è da aggiungere che, nonostante, i componenti delle suddette O.P.A. hanno costantemente  incalzato i dirigenti della Regione, non sono riusciti però a concordare e sindacare preventivamente, con quest’ultimi, il testo del suddetto D.P.G.R. Difatti solo dopo la formalizzazione del Decreto, hanno potuto prendere visione del testo. E’stata riscontrata pertanto, al punto 10 dell’atto de quo, la seguente anomalia: “ di prevedere sin da ora che le risultanze delle attività di cui ai punti 8) e 9) che precedono costituiranno la base dati sulla quale si opererà per la campagna agraria 2016”. Nei punti 8) e 9) si fa riferimento all’aggiornamento del Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (Sipa). Il Reg. 1307/2013 prevede che la “prima assegnazione” dei titoli avviene solo nel 2015. Una superficie inammissibile nel 2015 non consente l’assegnazione dei titoli. La successiva ammissibilità nel 2016 non serve a nulla. Quindi l’applicazione della normativa dal 2016, non solo rende impossibile la fissazione dei titoli su tali superfici ma annulla anche gli effetti del Decreto del Presidente della Giunta Regionale. Conseguenza di tale dimenticanza sarà la perdita di oltre venti milioni di euro per le aziende calabresi. Comunque, il Dirigente Arcea, congiuntamente con l’On. D’Acri  avevano promesso la risoluzione del problema, subito dopo  la presentazione della domanda unica. Tuttavia ancora ad oggi non è stata inserita nel sistema sian/arcea, l’opzione relativa al pascolo conto terzi; di conseguenza è stata chiesta ed ottenuta la convocazione di un tavolo tecnico con il Consigliere Regionale delegato all’Agricoltura ed il Direttore di Arcea, che si terrà domani alle ore 10:00.  Fuori dal Dipartimento Agricoltura, presso la cittadella regionale di Germaneto, mentre si svolgerà il tavolo tecnico ci sarà un sit-in con gli agricoltori e qualche mezzo agricolo. Il Responsabile Nazionale Giorgio Amelio Il Responsabile Regionale Giovambattista Benincasa     

Grazie alla determinazione della nostra Associazione,LaRegione Calabria riconosce le pratiche di pascolo, identificate come uso o consuetudine locale,

Dopo numerosissimi incontri e tante battaglie, ConfColtivatori ed Anpa Calabria anche se in netto ritardo, riescono a far determinare la Regione Calabria sulla vicenda dei pascoli magri. Infatti con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 70 del 6 luglio u.s., anche la Calabria riconosce le pratiche di pascolo, identificate come uso o consuetudine locale, ammettendo, quindi, anche i capi appartenenti a codici di allevamento non intestati al richiedente, per come previsto dal Decreto Ministeriale n. 1420 del 26 febbraio 2015, art. 2 comma 5. C'è da aggiungere che, nonostante, i componenti delle suddette O.P.A. hanno costantemente incalzato i dirigenti della Regione, non sono riusciti però a concordare e sindacare preventivamente, con quest'ultimi, il testo del suddetto D.P.G.R. Difatti solo dopo la formalizzazione del Decreto, hanno potuto prendere visione del testo. E'stata riscontrata pertanto, al punto 10 dell'atto de quo, la seguente anomalia: " di prevedere sin da ora che le risultanze delle attività di cui ai punti 8) e 9) che precedono costituiranno la base dati sulla quale si opererà per la campagna agraria 2016". Nei punti 8) e 9) si fa riferimento all'aggiornamento del Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (Sipa). Il Reg. 1307/2013 prevede che la "prima assegnazione" dei titoli avviene solo nel 2015. Una superficie inammissibile nel 2015 non consente l'assegnazione dei titoli. La successiva ammissibilità nel 2016 non serve a nulla. Quindi l'applicazione della normativa dal 2016, non solo rende impossibile la fissazione dei titoli su tali superfici ma annulla anche gli effetti del Decreto del Presidente della Giunta Regionale. Conseguenza di tale dimenticanza sarà la perdita di oltre venti milioni di euro per le aziende calabresi. Comunque, il Dirigente Arcea, congiuntamente con l'On. D'Acri avevano promesso la risoluzione del problema, subito dopo la presentazione della domanda unica. Tuttavia ancora ad oggi non è stata inserita nel sistema sian/arcea, l'opzione relativa al pascolo conto terzi; di conseguenza è stata chiesta ed ottenuta la convocazione di un tavolo tecnico con il Consigliere Regionale delegato all'Agricoltura ed il Direttore di Arcea, che si terrà domani alle ore 10:00. Fuori dal Dipartimento Agricoltura, presso la cittadella regionale di Germaneto, mentre si svolgerà il tavolo tecnico ci sarà un sit-in con gli agricoltori e qualche mezzo agricolo.

Calabria - Power2innovate
Settore: Ambiente / Energia
Applicazione: Regionale (Calabria)
Scadenza: 31 ott 2015

Testo

Fondi Ue 2014/2020, il 70% al Sud: 1,5 miliardi alla Calabria

Fondi Ue 2014/2020, il 70% al Sud: 1,5 miliardi alla Calabria

BRUXELLES – Il 70% del pacchetto dei circa 32,8 miliardi di euro di fondi Ue assegnati all’Italia per il periodo 2014-2020 sono destinati a Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata e Puglia. Lo precisa il commissario europeo alle politiche regionali, Corina Cretu, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare di Fulvio Martusciello, eurodeputato di Forza Italia, che chiedeva “iniziative specifiche” per le regioni del Sud Italia, in quanto costituiscono “la macro aerea più arretrata d’Europa”.

“Le regioni dell’Italia meridionale hanno beneficiato a lungo di risorse stanziate dalla politica di coesione dell’Ue, che mira a promuovere lo sviluppo economico e sociale e a ridurre gli squilibri tra le regioni dell’Unione” ricorda il commissario europeo alle politiche regionali. “Nel periodo 2014-2020 – spiega poi Cretu – le regioni dell’Italia meridionale riceveranno il 70% delle risorse complessive destinate all’Italia dai Fondi strutturali e d’investimento europei”, che ammontano a circa 32,8 miliardi di euro. I cofinanziamenti europei per i programmi regionali ammontano a 3,4 miliardi per la Sicilia; 3,1 miliardi per la Campania; 2,8 miliardi per la Puglia; 1,5 miliardi per la Calabria; 0,4 miliardi per la Basilicata.

A questi vanno aggiunti i fondi assegnati nell’ambito dei programmi nazionali, sempre cofinanziati dall’Ue. Le stesse regioni partecipano poi “a programmi di cooperazione transnazionale che coinvolgono le regioni mediterranee e adriatico-ioniche” aggiunge il commissario Ue, facendo l’esempio della Sicilia (programma Italia-Malta) e della Puglia (programma Italia-Grecia).

Nelle prossime settimane si definiranno le modalità di intervento e saranno avviate le prime istruttorie di fido da parte dell’Ismea
Fonte immagine: © M. Schuppich - Fotolia

Il Consiglio di amministrazione della Banca europea degli investimenti (Bei) ha autorizzato la concessione all’Ismea di una prima linea di credito di 50 milioni di euro. La somma deliberata dalla Bei, si legge in una nota del Mipaaf, sarà utilizzata dall’Ismea per il finanziamento di iniziative start-upe ampliamento di imprese agricole da parte di imprenditori under 40. Potranno essere finanziati, con una durata fino a venti anni, tra gli altri, ilcapitale circolante delle aziende nonché investimenti destinati al miglioramento dell’efficienza aziendale, all’internazionalizzazione e alcommercio elettronico.
 
Nelle prossime settimane, definiti i contratti di finanziamento tra Bei e Ismea, si definiranno le modalità di intervento dell’Istituto e potranno essere avviate le prime istruttorie di fido da parte dell’Ismea.
 
"Si tratta di un'opportunità importante - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - per sostenere le idee innovative dei giovani che vogliono investire in agricoltura. Questi 50 milioni di euro costituiscono un patrimonio da utilizzare al meglio e si inseriscono nel piano di azioni del Governo per favorire il ricambio generazionale. Penso alle azioni di Campolibero come imutui a tasso zero, le detrazioni del 19% per gli under 35 che affittanoterreni, al credito d'imposta al 40% per gli investimenti nell'e-commerce fino a 50mila euro. Nei mesi scorsi abbiamo aumentato del 25% gli aiuti direttidei fondi comunitari per le aziende condotte da giovani e dato una corsia preferenziale agli under 40 con il nostro decreto TerreVive per affittare o acquistare i 5.500 ettari che lo Stato vuole far tornare all'agricoltura. Più del 65% delle prime assegnazioni sono andate a ragazzi. Vogliamo andare avanti, dobbiamo dare fiducia e credito ai nostri imprenditori under 40, sono loro a rappresentare il futuro del settore. Per questo voglio ringraziare la Bei del lavoro coordinato che in questi mesi stiamo portando avanti per il comparto agricolo nazionale".

Finanziamenti in agricoltura

Gli imprenditori agricoli, le loro organizzazioni e l'intera filiera possono accedere a numerosi contributi (definiti a livello regionale, nazionale o comunitario). AgroNotizie pubblica le varie opportunità, le scadenze, i dettagli, i criteri per l'ammissione e molto altro ancora.
Basato su dati Infocica e realizzato in collaborazione con il C.I.C.A. di Bologna a cui è possibile rivolgersi per maggiori informazioni o consulenze specifiche.

Calabria - Contratti di Investimento per la realizzazione o il potenziamento di microfiliere produttive locali all'interno dei Progetti Locali di Sviluppo

Settore: Ambiente / Energia
Applicazione: Regionale (Calabria)
Scadenza: 6 nov 2015

FONDI ISMEA A COOPERATIVE E IMPRENDITORI PER L'ACQUISTO DI TERRENI

Sono sempre più in aumento le offerte presenti sul mercato per l’acquisto o l’ampliamento di un terreno agricolo. Tra le migliori proposte di finanziamenti bisogna sicuramente annoverare quelle che arrivano dall’Istituto di Servizi per il mercato agricolo e alimentare – Ismea – che punta soprattutto ad incoraggiare e sostenere i giovani imprenditori. Con questa tipologia di finanziamento, l’Ismea si occupa di acquistare il terreno e il soggetto ne diventa proprietario. Il capitale viene restituito in 30 rate annuali, ma un aspetto importante da non trascurare è che la proprietà scatta in realtà solo dopo il pagamento dell’ultima rata. Una volta sottoscritto il contratto di finanziamenti Ismea, il periodo di decadenza dai benefici sarà di cinque anni: prima non è possibile né vendere l’appezzamento di terra, né richiederne il riscatto anticipato. Secondo l’articolo 11 del Decreto Legislativo n.228/2001 l’appezzamento di terra è poi caratterizzato dal vincolo di indivisibilità per 15 anni.

I finanziamenti Ismea presentano dei limiti per quanto riguarda il capitale massimo erogabile che cambia a seconda delle circostanze. Nel caso in cui a fare richiesta sia un’azienda assegnata ad un solo imprenditore agricolo, allora il capitale massimo erogabile sarà di 750mila euro; qualora l’azienda agricola fosse invece assegnata a più di un imprenditore, il capitale massimo erogabile sarà di 250mila euro per ogni socio a tempo pieno. Il capitale massimo per aziende sotto forma di cooperativa sarà invece di 2.000.000 euro. L’Ismea concede fino al 60% delle proprie risorse finanziarie per l’erogazione di capitali finalizzata all’acquisto di terreni agricoli per giovani imprenditori che restituiranno il denaro di cui beneficeranno attraverso rate annuali e con un importo costante.

Quando una società cooperativa richiede un finanziamento da parte dell’Ismea deve esibire una documentazione aggiuntiva rispetto a quella presentata dal singolo imprenditore agricolo. Di seguito l’elenco di documenti necessari:

Statuto ed atto costitutivo della società cooperativa;
Elenco dei soci, firmato dal legale rappresentante, con indicazione della qualifica professionale;
Terreni preposseduti dai soci o dai familiari;
Giornate lavorative impegnate nella conduzione dei terreni agricoli posseduti;
Visure camerali;
Certificato di iscrizione al registro prefettizio;
Delibera dell’acquisto dei terreni attraverso l’Ismea;
Copia dei bilanci relativi agli ultimi 2 esercizi contabili.
Gli altri documenti riguardano un documento d’identità, l’offerta di vendita dei terreni o la domanda di acquisto, un certificato di destinazione urbanistica, la corografia, i certificati catastali dei terreni, la pianta dei fabbricati rurali, un’autocertificazione riguardante la conformità dei fabbricati alla normativa vigente, la certificazione di diritto di prelievo ed uso di acqua irrigua, la certificazione di iscrizione nel registro delle imprese rilasciate dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, così come l’autocertificazione di sussistenza dei requisiti previsti in materia di igiene, benessere e salute degli animali.

Le agevolazioni per ottenere un finanziamento per aziende agricole sono destinate ad imprenditori di età inferiore ai 40 anni; a soggetti che intendono acquisire la qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale o di coltivatore diretto entro due anni dall’assegnazione del terreno da parte dell’Ismea; agli imprenditori agricoli a titolo principale; ai coltivatori diretti con meno di 50 anni e alle cooperative e alle piccole cooperative agricole di conduzione.

Un altro aspetto importante che non va trascurato riguarda la vendita rateale con riserva della proprietà. Si tratta di una modalità con cui i giovani imprenditori, beneficiari dei finanziamenti Ismea, possono acquisire i terreni agricoli. Tale agevolazione presenta un finanziamento rimborsabile con un piano di ammortamento della durata di 30 anni. Il soggetto assegnatario, come detto anche in precedenza, acquista però la proprietà solo dopo il pagamento dell’ultima rata.

PER SAPERNE DI PIU', LASCIARE I PROPRI DATI E SARETE RICHIAMATI OPPURE TELEFONARE ALLE NOSTRE SEDI 

 

    Martina, pacchetto misure europee affianca Piano Latte del Governo per tutela del reddito allevatori (07/09/2015)

    Paghiamo cari i Limoni dal Cile e marciscono quelli in Sicilia!QUESTO E ' IL NOSTRO GOVERNO !!!!

    “La realtà dei fatti  è che, dati alla mano, oltre il 25 per cento dei limoni consumati in Italia è di importazione. Se nel 1995 l’Italia importava 17,8 milioni di chilogrammi di limoni, oggi le importazioni sono arrivate a superare i 103 milioni di chilogrammi. La produzione nazionale, nello stesso periodo, da poco meno di 700 milioni di chilogrammi è crollata a poco più di 300 milioni di chilogrammi, sotto i colpi di prezzi troppo bassi e delle importazioni“, conclude Coldiretti.

    E le aziende siciliane, dove in Italia ci sono i limoni, muoiono:

    Fra il 2000 e il 2010 ha chiuso i battenti più del 40% delle aziende agricole in Sicilia, che produce l’85% dei limoni italiani. La “riviera dei Limoni”, che attraversa Aci Castello, Acitrezza, Giarre e Roccalumera non fa eccezione: dai 6mila ettari e 135mila tonnellate del 2009 ai 5mila ettari e 120 mila tonnellate del 2011.”

    E alcuni siciliani commentano: “Qui in Sicilia i limoni restano sugli alberi e poi marciscono non li raccolgono nemmeno perché li vogliono pagare pochissimo e i contadini non recuperano neanche le spese. Però poi li importiamo per fare arricchire le altre nazioni. Bravi!”

    Come riporta la Repubblica di Palermo: “Limoni a 7 centesimi al chilo, i produttori li lasciano sugli alberi. Settanta chilometri di distese di limoneti disegnano la costa tra Catania e Messina. Hanno creato nell’immaginario collettivo l’iconografia della Sicilia, ma tra pochi anni di quegli alberi potrebbe non restare traccia. Ai contadini che producono nel tratto di terra che attraversa Aci Castello, Acitrezza e Giarre, fino a Roccalumera, non conviene più coltivare i limoni, perché i costi per produrli sono arrivati a superare i ricavi della vendita: sette centesimi per un chilo, contro i tredici che costa raccoglierli. E così migliaia di tonnellate di frutti rimangono a marcire sui rami. E si preferisce rincarare e guadagnare su quelli stranieri che importiamo a basso costo.”

    Che dire! Come sempre il mio consiglio è di comprare frutta e verdura locale, non trattata. Non affidiamo le nostre scelte e la nostra salute ai grandi business che cercano solo il guadagno senza scrupoli, a qualunque costo.